Strano destino quello di David Beckham, destinato a far parlare di sè anche quando non gioca. La sua avventura con la maglia rossonera, iniziata dal ritiro di Dubai, ha permesso al Milan di avere i fari puntati su di sè praticamente per tutta la durata della pausa natalizia di campionato.
Un'attenzione mediatica che ha suscitato interesse anche da parte di coloro che con il Milan hanno poco a che fare, ma che ha condiviso con club meneghino una parte del ritiro invernale negli Emirati Arabi. Uno su tutto Uli Hoeness, il direttore generale del Bayern Monaco che ha definito l'avventura rossonera in terra araba "Sobria come un set di Hollywood". Motivo scatenante dell'ironia la scelta di ingaggiare per un paio di mesi David Beckham, ex stella di Manchester United e Real Madrid, giunta in prestito dai Los Angeles Galaxy.
"La differenza tra loro e noi è che il Bayern ha giocato a pallone, mentre il Milan pensava di essere alle riprese di un film, come se fossero ad Hollywood", ha detto Hoeness all'agenzia tedesca SID.
"Io sono il manager di un club di calcio - ha aggiunto - ed il mio lavoro non consiste nel far sì che la signora Beckham soggiorni nella grande suite di un hotel. Mi chiedo perché il Milan abbia accettato tutte queste smancerie".
Ad Hoeness non è piaciuta nemmeno l'amichevole sostenuta dal Milan contro l'Amburgo, che ha paragonato ad "una messa in scena. Mancava solo Steven Spielberg".
Secca la risposta di Adriano Galliani: "Data l'amicizia esistente tra la nostra società e il presidente del Bayern Monaco Karl Heinz Rummenigge, evitiamo di rispondere alle parole del signor Uli Hoeness". Quello che è certo è che coloro che hanno visto nell'arrivo di Beckham in rossonero una geniale manovra mediatica, forse non sono andati così tanto lontani dalla realtà..
Nessun commento:
Posta un commento