Ore 14, tutti presenti ad Appiano Gentile per la prima conferenza stampa dello Special One. Faccia stanca, occhio spento, capello lungo e scompigliato, ma la solita ironia pungente nel rispondere alle domande dei giornalisti. Come sempre, con apparente distacco, e una lingua tagliente come poche.
"LA ROSA E' COMPLETA, MA NON E' QUELLA DEI MIEI SOGNI" - Non è difficile capire che il tecnico portoghese è tutt'altro che entusiasta del mercato dell'Inter fino a questo punto. Mourinho precisa a più riprese di non voler critcare Club e dirigenti, tanto meno di essere arrabbiato o deluso. Ma il concetto non per questo è meno chiaro: "In fase di preparazione della nuova stagione avevamo parlato di 4 giocatori in entrata, con caratteristiche precise, e 8 in uscita. Non voglio criticare il mio club, al contrario. Volevamo un centravanti, un numero 10, un giocatore di centrocampo e un difensore centrale: al momento abbiamo Motta e Milito. Però di 8 giocatori ne sono usciti 4, di cui 3 in scadenza di contratto e uno in prestito. Quindi abbiamo incassato praticamente 0 euro. Quando una società non incassa, l'allenatore deve essere molto pragmatico".
"24 GIOCATORI PER ME, POSSON BASTARE" - Già l'anno scorso d'altronde il tecnico aveva a più riprese dichiarato di non volere una rosa così ampia. E non ha cambiato idea: "Non è positivo avere 28 giocatori in rosa, soprattutto se c'è gente non gradita. Noi abbiamo detto a determinati giocatori che non rientrano nel progetto, un tempo questo bastava a convincerli a cambiare aria, oggi non è più così. Ci sono fattori economici che li spingono a restare in una squadra anche sapendo che l'allenatore non li vuole, piuttosto che cercare una strada nuova. Io devo rispettare le regole e allenare tutti quelli che sono qui, ma come allenatore non cambio la mia idea.".
"SIAMO ANCORA INFERIORI, E IO NON SONO HARRY POTTER" - Se poi il concetto per Moratti non fosse ancora chiaro, José lo spiega in maniera più chiara: "Per la Champions, siamo ancora inferiori a 3 o 4 squadre. Poi può capitare di vincerla, perché la Champions è la competizione della qualità, ma anche dei dettagli, e se i dettagli ti sono amici... io posso solo guardare la realtà, e promettere che lavorerò ancora di più. Però non posso promettere miracoli, non sono Harry Potter".
"NOMI IN ARRIVO? NO COMMENT... E NON FACCIAMO DISCORSI DA GAY!" - Difficile riuscire a farlo sbilanciare su possibili e imminenti movimenti di mercato. E la sensazione è che, più che pretattica, ci sia rassegnazione: "Non credo proprio che arriveranno nuovi giocatori nei prossimi giorni". Come a dire che le trattative per Deco e Carvalho sono praticamente interrotte. E la clamorosa indiscrezione su Nedved? Un collega ci prova: vi interessa per caso un centrocampista biondo? "Biondo, bruno... Mi sembra un discorso un po' da gay. Comunque parlo solo dei giocatori che sono qui".
ARNAUTOVIC, CHI ERA COSTUI? - E allora, parliamone. Di Arnautovic, ad esempio: può esservi utile? "Non lo so perché non lo conosco bene. E' più una scommessa della società, che io accetto felicissimo, perché mi piace l'idea di scommettere su un giocatore giovane, forte fisicamente, che può giocare in diverse posizioni. Ma per ora non posso parlarne molto". Poco da dire anche su Ibra: "Non è una sorpresa per me che lui sia qui. L'ho detto la stagione scorsa, l'ho ripetuto in estate che per me sarebbe rimasto. E sono sicuro che i casi Ibra e Maicon non influiranno sulla coesione del gruppo". Buone notizie, invece, per Suazo e Quaresma: "Io ho conosciuto un Quaresma che per 3-4 anni è stato il migliore del campionato portoghese, e giocava bene anche in Champions e nazionale. Lui ha il diritto e noi il dovere di dargli un'altra possibilità". Concetto simile a quello espresso sull'Honduregno: "Mi piace. È un giocatore diverso. Non penso sarà titolare, ma può essere utile".
LO SPECIAL ONE E IL PRINCIPE CARLO - In attesa che decolli il derby dialettico con Leonardo, inevitabile un pensierino a Carlo Ancelotti: "Ha detto che non conosce nessuno Special One? Ha ragione, neanche io lo conosco. E conosco solo un Principe Carlo (riferimento al nomignolo usato da alcuni giornali inglesi per Ancelotti), che è quello del Galles". La nostalgia per la Premier League non sembra passata: "In Inghilterra è più facile fare il nostro lavoro. Perché lì si pensa soprattutto ai 90 minuti della partita, in Italia sembra che si divertano più prima e dopo le partite, che durante...".
REAL, MA QUALE FOLLIA! - Per finire, c'è spazio anche per una riflessione sul mercato del Real Madrid, un mercato che ha ampiamente dato ragione a Mourinho, che in tempi ancora non sospetti aveva detto: "Chi allenerà il Real la prossima stagione sarà un uomo fortunato". E tanto per cambiare, il portoghese va controcorrente anche su questo tema, rispetto ai cori indignati dei tanti che parlano di cifre folli che ammazzeranno il calcio: "Se qualcuno ha i soldi può decidere di spenderli come vuole. Il problema è quando compri e non paghi. Ma se paghi quello che compri, perché impedirlo? Il Madrid ha pagato, il Manchester se ha venduto si vede che era contento tutto sommato di farlo, Ronaldo è felice, Jorge Mendes immagino pure quindi perché no?". E pensando alle parole con cui aveva iniziato la conferenza stampa, il sospetto fondato è che l'ineffabile Mou, il tecnico che non deve chiedere mai, provi più che un pizzico di invidia per il collega Pellegrini...
Finito il primo Mourinho-Show della nuova stagione, il programma è proseguito con il primo allenamento della squadra, aperto a stampa e pubblico (con i prevedibili cori contro Nedved dei tifosi), come avverrà anche domani. Domenica invece la partenza per Los Angeles, scintillante sede del ritiro della nuova Inter.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
Un po' più sintetici sti' articoli!
Mica siamo in ferie!
Posta un commento