L'ultima Coppa Uefa va allo Shakhtar Donetsk. La manifestazione, che dalla prossima stagione cambierà format tramutandosi nell'Europa League, iscrive per la prima volta un nome ucraino nell'albo d'oro. Nella finale di Istanbul, gli uomini di Mircea Lucescu inseguono il traguardo più ambizioso: di fronte a loro, il Werder Brema di Thomas Schaaf, la squadra che ha eliminato Udinese e Milan, ma che adesso si presenta all'appuntamento più importante senza Diego, Almeida e Mertesacker: tre assenze 'pesanti', soprattutto quella del fantasista brasiliano, ormai ad un passo - così profetizza radiomercato - dall'abbraccio con la Vecchia Signora.
E' la partita più importante della storia del team ucraino ma anche della carriera di Lucescu, costretto a rinunciare a Hübschman e comunque forte dell'apporto di Jadson e degli altri verdeoro Fernandinho, Ilsinho e Luiz Adriano. Proprio quest'ultimo apre le marcature al 25' quando supera Wiese con un delizioso tocco sotto di destro. La risposta del Werder giunge, puntuale, deici minuti più tardi, però è un gentile regalo di Pyatov, che sulla punizione non irresistibile di Naldo non trattiene il pallone rendendosi protagonista di una papera clamorosa.
Un destro da fuori di Lewandowski saggia le qualità di Wiese, ma nel primo tempo il risultato non cambierà più. Nella ripresa lo sfortunato Pyatov avrà modo di rifarsi, respingendo un insidioso colpo di testa di Pizarro, così la finale si decide ai supplemnetari. Al minuto 97, Srna trova spazio sulla fascia destra, mette al centro per Jadson che viene lasciato libero di concludere verso la porta: la sua girata di destro non è straordinaria, ma Wiese, fino a quel momento impeccabile, lascia alquanto a desiderare: è il gol che decide la sfida.
Nell' ultimo quarto d'ora, lo Shakhtar trema sulla conclusione del nuovo entrato Tziolis e ancor di più a 60 secondi dal fischio finale, quando Pizarro mette dentro la rete del 2-2 dopo essersi liberato irregolarmente di Chyhrynsky. Poi ha inizio il tripudio ucraino. Meritatissimo, per quel che si è visto stasera. Forse, con Diego, Almeida e Mertesacker, sarebbe stata un'altra finale, ma non ditelo a Lucescu: la Supercoppa del 2000, conquistata con il Galatasaray, non era stata, per così dire, tutta farina del suo sacco, essendo subentrato in corsa a Terim alla guida dei turchi; questo trofeo, invece, se lo può godere fino in fondo.Eurosport
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